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Per uno sviluppo dell’archeologia in senso democratico che permetta il confronto e la verifica delle ipotesi di ricerca attraverso il libero confronto delle idee.

La Via Etrusca del Ferro

La Via Etrusca del Ferro
il libro/guida edito da EdicicloEditore

Dov'è disponibile la guida "LA VIA ETRUSCA DEL FERRO" ?

dov'è disponibile la Guida, inoltre nella colonna di sinistra trovate lo spazio NOTA DI VIAGGIO dove gli Autori segnalano eventuali problemi o variazioni di percorso rispetto ai road-book della guida:


Tabacchi Edicola Denis - Via Roma, 36 Montecarlo (Lu) - 0583/22168

** Potete inoltre richiederla nelle LIBRERIE MONDADORI e nelle librerie specializzate in libri e guide di viaggio, sul sito web di EDICICLO e in quelli di vendita per corrispondenza.

giovedì 17 febbraio 2011

Parlano di noi








Agenzia di informazione della Giunta Regionale


15 febbraio 2011

Rossi convoca tutti per salvare la città etrusca di Gonfienti

PRATO - Una soluzione per Gonfienti? Ancora non c'è, ma per trovarla il presidente della Toscana Enrico Rossi ha deciso di convocare tutti i soggetti interessati e metterli a sedere attorno ad un tavolo. E di farlo velocemente, nel giro di qualche settimana.
"La città etrusca che ho visto stamani è l'espressione di una civiltà così antica, raffinata e al contempo globalizzata' che non possiamo non valorizzarla, magari legandola al parco della Piana. Un segno di identità e una potenzialità turistica e culturale assolutamente da non trascurare. Ne sono rimasto davvero colpito" confessa Rossi. Che poi aggiunge: "Non sarebbe male riprendere la vecchia abitudine di programmare il futuro.
Non per forza occorre fare tutto subito. Ma si può costruire qualcosa di strategico e importante anche realizzando, anno dopo anno, un pezzetto alla volta".
Una città nascosta
Per capire quello che poteva essere la città etrusca di Gonfienti, una città ancor oggi in gran parte nascosta, basta varcare il cancello del Mulino. Ed è quello che ha fatto stamani il presidente della Toscana Enrico Rossi, invitato dall'assessore alla cultura della Provincia di Prato Edoardo Nesi. Con lui c'erano gli assessori alla cultura Cristina Scaletti e al territorio Anna Marson, il sindaco di Prato Roberto Cenni, il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri con l'assessore Nesi e la responsabile d'area della Soprintendenza archeologica Gabriella Poggesi.
Il tesoro custodito nel Mulino
Da Gonfienti infatti, avvolto stamani alle otto da una fitta nebbia, è iniziato il tour della giunta regionale a Prato.
Il Mulino è un vecchio complesso medievale, antico possesso dei Ginori, che si alza con la sua torre in alberese tra i campi e capannoni dell'Interporto pratese. Ed è in questo edificio, ristrutturato con fondi europei, che sono custoditi tutti i reperti degli scavi condotti su tre piccoli fazzoletti di terra, gli unici finora indagati. Ci sono frammenti di antichi crateri, bacili e attingitoi che arrivavano dall'Attica, dall'Egitto e perfino dalla Siria. Ci sono antefisse che dominavano i tetti delle case per affermare il potere delle famiglie che l'abitavano, alcune delle case grandi anche 1400 metri quadri. Ci sono mappe appese ai muri e la ricostruzione di un piccolo portico di
un'abitazione al primo piano.
Un ritrovamento fortuito, quindici anni fa

Che a Gonfienti, sepolta sotto la terra, c'era una grande città etrusca, gemella di Marzabotto e costruita per controllare i traffici attraverso l'Appenino, fu scoperto per caso nel 1995, durante la realizzazione del bacino di compenso dell'interporto. Venti ettari: metà su Prato, il resto su Campi Bisenzio. E i primi scavi iniziarono l'anno successivo.

Pronti da spendere 500 mila euro
Il problema, oggi, è come conciliare il progetto dell'Interporto con la valorizzazione del sito archeologico. "Ci sono 500 mila euro pronti - si lamenta l'assessore della Provincia di Prato, Edoardo Nesi -: 300 mila li ha messi la Regione, gli altri la Provincia. Ma non riusciamo a spenderli". Perché il terreno appartiene alla società (privata) che gestisce l'Interporto e quei terreni non possono essere ceduti gratuitamente.

Dividere le due società

La proposta del Comune di Prato è quella di creare una nuova società (o una fondazione) per l'area archeologica di Gonfienti. All'inizio i soci potrebbero essere gli stessi dell'Interporto, poi magari differenziarsi. La nuova società avrebbe in dotazione i terreni della città etrusca e un magazzino da utilizzare come "officina", ma anche una parte del debito della vecchia società, dovuto anche alle spese per gli scavi. Nel progetto del Comune c'è anche un albergo e un museo, a villa Niccolini.
Questa od altre proposte saranno al centro dell'incontro convocato dal presidente Rossi.

Walter Fortini

martedì 15 febbraio 2011

Nasce l'associazione culturale LA VIA ETRUSCA DEL FERRO




Per uno sviluppo dell’archeologia in senso democratico che permetta il confronto e la verifica delle ipotesi di ricerca attraverso il libero confronto delle idee.
Questo è lo scopo dell’associazione “La Via Etrusca del Ferro” che intende impegnare le proprie risorse per divulgare e favorire la partecipazione allo studio ed alla conoscenza del nostro passato.


COMUNICATO STAMPA

Nasce oggi l’associazione culturale “Via Etrusca del Ferro” che ha come scopo lo studio e la valorizzazione di un antico percorso di età Etrusco-Arcaica, recentemente portato alla luce e confermato dai ritrovamenti della strada acciottolata del Frizzone (Capannori), della città etrusca di Gonfienti (Prato) e dai recentissimi ritrovamenti di una strada glareata nel centro di Bologna, l’antica Felsina.
Archeologi, architetti, restauratori, appassionati di storia antica, esperti di antiche viabilità si sono riuniti per mettere a frutto le loro competenze con il fine di stimolare sinergie atte a promuovere nuove ricerche che possano ampliare gli orizzonti della conoscenza sulle origini della civiltà etrusca ed italica, portando alla luce ulteriori tasselli di una direttrice lungo la quale, oltre al ferro ed ai minerali vari, transitavano tecnologie, notizie, arti e mestieri che hanno dato sviluppo ad un modello culturale ed economico che è quantomeno coevo a quello della democrazia ateniese ed alla genesi della repubblica di Roma. Siamo alle radici della cultura europea.
Per ogni informazione:
Associazione Culturale sede Prato (Po) via Pallacorda,12 – Tel./fax +39057431233 – info@studiocentauro.com






APPELLO CONTRO L'ABBANDONO COATTO DEI SITI ARCHEOLOGICI:
IL CASO DI GONFIENTI, INSEDIAMENTO ETRUSCO SULLA VIA DEL FERRO.


L’appello

L’Associazione “Via Etrusca del Ferro”, in occasione della sua costituzione, valutando la grave situazione che caratterizza la conservazione dei siti archeologici nazionali e, in particolare, per quanto si osserva dal 2007 ad oggi nel sito etrusco di Gonfienti, riconosciuta eccellenza dell’archeologia toscana per l’enorme importanza storica e scientifica dell’insediamento etrusco arcaico che si qualifica come il principale crocevia dei traffici commerciali transappenninici tra il Tirreno e l’Adriatico, oltre a denunciare l’abbandono coatto del sito e l’incuria in cui versa il luogo, confidando in una ritrovata attenzione da parte della Soprintendenza e del Comune di Prato, invita ad una sollecita ripresa degli scavi, anche al fine di rendere al più presto fruibile l’area agli studiosi e al grande pubblico.
L’Associazione invita altresì tutto il mondo dei beni culturali e della cultura, tutta la cittadinanza italiana e tutti coloro i quali, in Italia e all’estero, hanno a cuore il patrimonio archeologico e artistico italiano, che costituisce l’identità culturale stessa della nostra Nazione e un patrimonio di tutta l’Umanità, tutelato dalla nostra Costituzione, alla mobilitazione per far sì che si provveda con la massima urgenza alla messa in sicurezza e alla conservazione per la fruizione pubblica dei siti archeologici in abbandono, al rispetto della contestualizzazione in situ dei reperti, rendendo democraticamente partecipi nell’attività lecita di tutela, di mantenimento dei siti e di ricerca archeologica le associazioni e il volontariato.
Noi sottoscritti, facciamo appello al Presidente della Repubblica, a tutte le forze politiche e a tutti gli uomini di buona volontà a fermare questo ennesimo colpo mortale al patrimonio culturale italiano.
I soci fondatori dell’Associazione “Via Etrusca del Ferro”
- Gianfranco Bracci
- Claudio Calastri
- Giuseppe Alberto Centauro
- Fiorenzo Gei
- Stefano Lorenzi
- Alessandro Martini
- Carlo Magni
- Marco Parlanti
- Mariano Puxeddu
- Dante Gabriele Claudio Simoncini
- Roberto Tazioli
- Michelangelo Zecchini