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Per uno sviluppo dell’archeologia in senso democratico che permetta il confronto e la verifica delle ipotesi di ricerca attraverso il libero confronto delle idee.

La Via Etrusca del Ferro

La Via Etrusca del Ferro
il libro/guida edito da EdicicloEditore

Dov'è disponibile la guida "LA VIA ETRUSCA DEL FERRO" ?

dov'è disponibile la Guida, inoltre nella colonna di sinistra trovate lo spazio NOTA DI VIAGGIO dove gli Autori segnalano eventuali problemi o variazioni di percorso rispetto ai road-book della guida:


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sabato 4 dicembre 2010

Archeologi e studiosi internazionali intervengono sulla 'via di San Filippo'

01-12-2010 / ARCHEOLOGIA / LA REDAZIONE
LUCCA, 01 dicembre - Un dibattito scientifico spesso è destinato a restare chiuso tra i muri degli atenei. A volte, invece, esce e diventa spunto di riflessione per tutti. Ecco cosa sta accadendo in merito alla scoperta della cosiddetta 'via di San Filippo'. Studiosi e archeologi, non solo italiani, hanno scritto una lettera aperta per capire qualcosa di più su questa strada e, soprattutto, sul perché non se ne parli più.
«Nel 2004 al Frizzone di Capannori - dicono i firmatari della lettera - fu portato alla luce un tratto cospicuo di una strada etrusca risalente al 500 a. C. o poco dopo. Le scoperte, altrettanto spettacolari, della coeva città etrusca di Gonfienti a Prato e di un incrocio di strade etrusche a Bologna, hanno portato altri dati a favore dell’ipotesi che la piana lucchese fosse attraversata 2500 anni fa dalla mitica arteria dei due mari (Tirreno-Adriatico), alla quale, peraltro, allude con ogni probabilità lo Pseudo-Scilace (“la città di Spina si raggiunge da Pisa in tre giorni di cammino”)».
Proseguono raccontando che «E’ anche per questo che la scoperta a S. Filippo, alle porte di Lucca, di un altro ‘pezzo’ di una larghissima strada etrusca risalente ad “almeno 2400 anni”, ha lasciato tutti a bocca aperta suscitando interesse nella comunità scientifica internazionale e nell’opinione pubblica. La notizia di stampa è del 10 aprile 2010. Elisabetta Abela, coordinatrice degli scavi, l’ha sottolineata in termini entusiastici: “Posso confermare che questo ritrovamento è di epoca etrusca…E’ chiaro che vogliamo saperne di più sia sulla datazione esatta sia sulla funzione di questa imponente strada”. Altrettanto soddisfatto è apparso il dottor Giulio Ciampoltrini della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana: “le archeologhe hanno fatto un bel colpo” – ha spiegato – “è proprio vero che la sostanza di questo mestiere è quella di far scavare a gente in gamba”. Pur perplesso sulle dimensioni del manufatto (“dieci metri più altri 6 per ciascun lato: 22 metri in tutto”), lo studioso, tuttavia, ne ha sostanzialmente ribadito la funzione (“una carreggiata”) e la cronologia (“sicuramente di epoca preromana”)».
«Poi, da aprile a oggi, nessuna precisazione - dicono ancora i firmatari -, nessun ridimensionamento da parte dei responsabili degli scavi. Sicché è rimasta valida e inalterata la notizia-bomba: “A S. Filippo torna alla luce l’asse nord-sud di 2400 anni fa. Una strada etrusca nell’area del nuovo ospedale. Emerso un imponente tracciato largo ben 22 metri, formato da ciottoli, ghiaia e sabbia”. Non si può non rimanerne affascinati e, al tempo stesso, un tantino perplessi: ventidue metri di larghezza! Quasi quattro volte più ampia rispetto alla via del Frizzone! Notice étourdissante, si direbbe in Francia, proprio nel senso che ti lascia stordito in quanto stravolge ogni conoscenza. Si pensi che l’ Appia antica, ‘regina viarum’, in confronto all’etrusca Lucca/S. Filippo appare un viottolo».
«Su questo fuoco abbagliante - concludono archeologi e studiosi - è calata una pesante coltre di silenzio. Davvero inspiegabile se si considera che Ciampoltrini aveva dichiarato con decisione che non sarebbe accaduto “come al Frizzone dove tutto sembra caduto nel dimenticatoio”. Perciò molti, compresi i sottoscritti, si chiedono i motivi di questo nuovo ‘dimenticatoio’. Cos’è successo? Perché a S. Filippo è stata relegata nell’oblio una scoperta archeologica stupefacente, che onora chi l’ha fatta e che dà lustro a Lucca? I silenzi e le ombre, si sa, alimentano le ragioni di chi dubita. Da qualche tempo, infatti, si mormora che la strada a S. Filippo non ci sia mai stata, né mega né parva, e meno che mai in epoca etrusca o preromana. Conoscendo i protagonisti del sensazionale rinvenimento, ci rifiutiamo di crederlo. Ma al contempo, in nome della chiarezza e della trasparenza, che costituiscono un atto dovuto sia nei confronti del mondo scientifico sia verso i cittadini che hanno pagato gli scavi, invitiamo Ciampoltrini e Abela a fornire pubblicamente elementi e dettagli a sostegno della loro interpretazione».
Dott.. Michelangelo Zecchini, archeologo, Lucca
Prof. Giuseppe Centauro, architetto, Università di Firenze
Prof. Stéphane Toussaint, Centre National de la Recherche Scientifique, Parigi
Prof. Michel-Yves Perrin, Ecole Pratique des Hautes Etudes, Parigi.
Dott.ssa Monique Le Bel, giornalista, Lucca
Prof. Francesco Mallegni, ordinario di Antropologia, Università di Pisa
Dott. Alessandro Mrakic, architetto, Cooperazione Italiana Patrimonio Culturale, Gerusalemme
Prof. Gianfranco Bracci, docente e scrittore, Firenze
Dott.ssa Louise Chagnon, Montréal, Canada
Sig. Jean-Baptiste Toussaint, studente universitario, Lucca
Dott. Mauro Annese, geologo, International Institut of Humankind Studies, Firenze
Dott. Daniele Venturini, archeologo, dottorando in Restauro, Univ. Politecnica di Valencia, Spagna
Prof. Alessandro Magini, docente, Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, Roma
Dott.ssa Claudia Hasslinger, cantante lirica, Firenze
Dott. Marc-André Boudreau, geologo, Montréal, Canada
Dott.ssa Yseult Théraulaz, giornalista, Losanna, Svizzera
Dott. Claude Le Bel, psicologo, Magog, Canada
Prof. Mino Gabriele, docente, Università di Udine
Prof.ssa Flora Bianchini, docente, Lucca
Dott.ssa Valentina Conticelli, Firenze
Dott. Réjean Le Bel, notaio, Chambly, Canada
Sig.ra Yolande Le Bel, Saint-Hubert, Canada
Prof.ssa Teresa Tosi, docente, Lucca
Sig.Gianfranco Bandini, Lucca
Prof.ssa Isabella Giammattei, docente, Lucca
Sig. Claudio Paladini, Lucca
Prof. Pilade Ciardetti, preside, Lucca
Prof.ssa Ilia Menicucci, docente, Lucca
Sig. Giorgio Gabriele, studente, Firenze
Sig. Stefano Lorenzi, direttore AppenninoSlow, Monghidoro, Bologna
Sig. Marco Parlanti, scrittore, Montecatini Terme
Sig. Luca Ubaldo Cascinu, operatore archeologo, Porcari, Lucca
Prof.ssa Margherita Pace, docente, Lucca
Dott.ssa Ornella Migliori, docente, Lucca
Sig.ra Francesca Lombardi, Lucca
Sig.ra Lucia Dianda, studentessa universitaria, Lucca
Dott.ssa Elena Lombardi, Lucca
Sig.ra Silvia Dianda, studentessa universitaria, Lucca
Sig. Antonio Lera, studente universitario, Lucca
Sig.ra Gabriella Lencioni, Lucca
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Commenti
Il contenuto dei commenti non costituisce notizia giornalistica
02-12-2010 / PAOLINO
...io leggo questa lettera come testimonianza di un'altra guerra tra archeologi per il primato in zona.
Dopo la 'cenciata' che Abela dette a Zecchini 7 o 8 anni fa per gli scavi in piazza Grande, ecco la vendetta di quest'ultimo su S. Filippo!
02-12-2010 / SAMANTHA GARZELLA
questa mattina ho letto sulla nazione l'articolo relativo alla strada "etrusca", poichè mi è interessato sono venuta a visitare questo giornale on-line dove ho trovato la lettera completa con le firme dei relatori.Se è vero quanto affermato sul giornale ed in questa lettera aperta, da giovane capannorese sono preoccupata per come viene speso il denaro pubblico.
Infatti mi sembra di capire che non si tratta di una strada etrusca ma di un gretto di un fiume.Per tanto mi domando come è stato possibile prendere un abbaglio così grande? quanto denaro pubblico è costato questo abbaglio? gradirei una risposta. grazie Samantha.
02-12-2010 / MICHELANGELO ZECCHINI
Egregio signor Paolino,
forse le è sfuggito che su quaranta firmatari solo tre hanno a che fare con l'archeologia. In realtà si tratta di un gruppo eterogeneo di persone che hanno in comune l'amore per Lucca e per la sua storia (se li immagina due cattedratici di Parigi in guerra per un primato sull'archeologia lucchese?) e hanno il diritto di sapere se 'il colpo grosso'(così è stato definito il ritrovamento della strada etrusca di S. Filippo) è reale o,piuttosto, è qualcosa di assai più banale. In quest'ultimo caso sarebbe doveroso rispondere alle domande della Signora Samantha Garzella: come è stato possibile, dopo settimane di scavi e di accertamenti a bisturi e spazzolino, prendere un abbaglio così macroscopico? E quanti soldi sono stati spesi? E quante persone disagiate si sarebbero potute aiutare con quei denari?
Su Piazza Napoleone io e il prof. Massimo Ricci,architetto di fama internazionale,da 10 anni aspettiamo invano che Abela e Altri si presentino a un dibattito pubblico al quale sono stati più volte invitati.
02-12-2010 / GIANFRANCO BRACCI
Ho firmato volentieri questa lettera del Prof. Zecchini, che ritengo persona competente e seria in quanto - mentre si spende denaro pubblico per opere e scavi inutili - poi si negano le autorizzazioni a fare dei semplici saggi di scavo che porterebbero certamente (questo si!) alla scoperta di almeno altri chilometri della strada del Frizzone,del VI sec.a.C. (2004) per andare ad avvalorare l'ipotesi che questa fosse la famosa "via etrusca del ferro" che univa i due mari da Pisa a Spina, citata dallo storico greco Scialice di Carianda. Si tratta della strada selciata extraurbana più antica d'Europa...mica noccioline! Questo la dice lunga sulla professionalità di certi "studiosi" e sull'accredito che possano avere sulle rispettive Sovrintendenze.
02-12-2010 / FRANCESCO
Su La Nazione di oggi ho letto che la scoperta di S. Filippo gabellata a titoli cubitali come una grandissima strada etrusca è in realtà un misero ramo secondario dell’Auser. Le notizie dei giornali vanno in tutto il mondo e Lucca con questa bufala ha fatto proprio una bella figura! Per fortuna a Lucca ci sono personaggi e studiosi che non si fanno prendere in giro e ci fanno sapere la verità. Li ringrazio. Quello che mi fa arrabbiare è che non ci sono mai soldi per le cose serie e poi si spendono (anche i miei, che sono un contribuente) per scavare il letto di un fiume. Vogliamo sapere quanti ne hanno spesi.
02-12-2010 / TIFOSO ROSSO NERO
Mi chiedo dove sia l'opinione pubblica,Italia Nostra,l'opposizione politica ecc.
Si cememtifica S.Filippo (senza viabilità adeguata) con soldi pubblici,insabbiando scoperte archeologiche senza che nessuno dica niente.
Tutti pronti però a fare i paladini del verde e della legalità per la ristrutturazione dello stadio con soldi privati....che fuffigni ci saranno dietro?
Dove sono finiti quelli che hanno la bava alla bocca per un opera di restauro che non ruba un metro quadro al verde pubblico,perchè non aprono bocca di fronte a queste vicende?
Non cercate di fregarmi dicendo che un ospedale ha una importanza diversa,quello attuale è più che sufficiente e con nuovi padiglioni terminati di recente (oncologia ecc.) pagati sempre da noi.
02-12-2010 / PAOLINO
@prof. Michelangelo Zecchini
Egregio prof. Zecchini, preciso che non sono sostenitore di niente e di nessuno.
Noto, dalla sua gentile replica, che Lei conferma il mio assunto: trattasi di guerra tra i due archeologi più noti sulla piazza lucchese. Se il documento qui postato è sottoscritto da 40 persone comprendenti anche luminari esteri appositamente contattati, chiaramente è lei il primo firmatario ed è la dott.ssa Abela la responsabile del citato 'abbaglio'.
Non metto bocca, nel merito, perché incompetente. Lamento, come cittadino, l'eventuale spreco di denari pubblici, questo sì.
Denari pubblici che sembra siano stati sprecati, però, anche in piazza Grande, ove Lei sosteneva (se non sbaglio) di aver scoperto una antica galleria segreta di collegamento con la fortezza di Castruccio ('Augusta') che Abela e Sovrintendente dissero trattarsi solo di una assai recente fogna.

Se permette, professore, a questo punto....io diffido un po' assai tanto degli archeologi locali, anche se comprendo che da una parte e dall'altra qualche involontario errore ci può stare....
Le grandi scoperte piacciono a tutti....ma non sempre sono a portata di mano....e non dovrebbero essere stimolate con la fantasia.
02-12-2010 / VIOLA
Le scoperte sensazionali suscitano solitamente grande scalpore, cosa che purtroppo non accade con le relative smentite. Succede che ricerche archeologiche di grande interesse scientifico si trovino ad essere brutalmente interrotte per mancanza di fondi...in altri casi ci si prende, invece, il lusso di dilungarsi...
e l'amarezza cresce quando si legge che “è proprio vero che la sostanza di questo mestiere è quella di far scavare gente in gamba".
02-12-2010 / ANGELINO
@Paolino
Non cerchiamo di sviare l'attenzione dal fatto di San Filippo, non andiamo fuori tema. Qui si sta commentando la vicenda della strada etrusca fasulla. E' inutile parlare del crollo di Pompei e di Piazza Napoleone, su cui ci sono valutazioni opposte che non sono state chiarite perché Abela e Ciampoltrini (guarda caso gli stessi della strada di San Filippo) hanno rifiutato il dibattito pubblico.
Nel caso di San Filippo, al contrario, il fatto è uno ed incontestabile: i responsabili degli scavi, Ciampoltrini e Abela, hanno annunciato una scoperta archeologica strepitosa, cioè una strada etrusca larga 22 metri. Insomma, roba da urlo. Poi lo stesso Ciampoltrini ha svelato che in realtà si tratta di un ramo fluviale, per di più secondario. Insomma, un fragoroso flop. A me interessa poco l'errore grossolano che hanno fatto, è un problema loro mi importa invece sapere quanto denaro è stato speso perché è denaro nostro. E certamente non è stato speso per utilità pubblica.
03-12-2010 / LUCCHESE D'ADOZIONE
Il mio babbo, che era piemontese, mi raccontava la storia dell'archeologo che trovava un'epigrafe frammentaria nei pressi di Torino, e che faceva una clamorosa scoperta, perché individuava un antico re: FU NICOLA RE DI SUPERGA. Ovviamente invece si trattava della FUNICOLARE DI SUPERGA...
03-12-2010 / ANDREA
Forse sarebbe il caso che il nostro amato ministro dei beni culturali Bondi, desse un occhiata all'operato dei suoi dipendenti. Ma forse ha altro da fare.
03-12-2010 / MARCELLO
Questi archeologi così bravi potrebbero essere inviati a pulire anche il greto del serchio, chissa quanto materiale ritroverebbero, da riempire una discarica-museo.
03-12-2010 / VIOLA
Credo che alla gente comune non interessi sapere delle eventuali e fantasiose "guerre" tra archeologi in terra Lucchese (tra l'altro sarebbe un pò impensabile che a Francesi e Canadesi interessasse di chi scava a Lucca, al massimo può interessare cosa è stato scavato!!!).
Mi rimangono oscuri tre punti: a)quanto tempo è stato dedicato a questo scavo? b)in quanto tempo è stato possibile rendersi conto del "piccolo" errore? c) Materialmente quanto è stato speso?
Ed un'ultima domanda: come è possibile che in un momento di crisi economica come questo, dove le persone comuni arrivano male a fine mese, si impieghino denari pubblici senza accorgimenti? Da precaria della ricerca,quale sono, sono disponibile anche a devolvere i miei fondi per ricerche di interesse, ma inizio a sentirmi presa in giro quando mi rendo conto che ho speso per scavare un FOSSO!!!!
03-12-2010 / SELVAGGIA
Scrive Ciampoltrini: "la sostanza di questo mestiere è quella di far scavare a gente in gamba". Accipicchia, forse ho trovato lavoro! Anch'io sono in gamba e disoccupata e mi sentirei di essere una scavafossi professionale, perfino se si trattasse di scavare il letto del Po.
Credo che fra i fondamenti del mestiere dell'archeologo ci sia anche quello di capire, più alla svelta possibile, ciò che realmente trova facendo risparmiare bei dindi a chi paga, che poi siamo tutti noi. E io pago...!
03-12-2010 / GIÒ
Io chiederei un parere al Grande Capo ESTICATZI.
03-12-2010 / LOGAN
Ma che bellezza.
03-12-2010 / SIMONE
Premetto che tra me e l'archeologia c'è un abisso. Ho letto con interesse questo articolo attratto più dal lato grottesco che dal lato culturale. Mi è subito tornato in mente lo scherzo che quattro baldi giovani fecero a Livorno nel 1984 con le teste di Modigliani. In quel caso Livorno guadagnò in pochi giorni fama internazionale e turismo.In questo caso Lucca non ci ha guadagnato nulla, anzi,sono stati sprecati soldi pubblici per nulla. La professionalità è cosa molto rara in questi anni di clientelismi e favoritismi. Ipocrita sarebbe il pensare che tutti i soldi pubblici vengano spesi bene. In questa vicenda basterebbe un poco di chiarezza e di onestà. Se alcune persone hanno fatto spendere soldi pubblici inutilmente devono giustificarsi e ammettere le proprie colpe. L'onestà intellettuale risulta essere l'unica difesa contro l'onestà morale. La moralità è mobile..qual piuma al vento...

mercoledì 27 ottobre 2010




Mercoledì 27 ottobre 2010 ore 17:00

“Civiltà etrusca”:

la via etrusca del ferro, una strada da mare a mare passando per Gonfienti.

Relatori Prof. Gianfranco Bracci e Sig. Marco Parlanti.


martedì 10 agosto 2010




Si continua a lavorare su La Via del Ferro.

Visto che un tratto della Settima tappa non è più percorribile si trattava di trovare una alternativa valida: è andata bene e il nuovo tratto è più breve (la tappa era molto lunga), più facile come percorrenza e pari come interesse naturalistico.

Marco

martedì 22 giugno 2010

21 Giugno 2010: da Ponte San Biagio (Ponte alla Bastia - FE) a Prato Pozzo (Valli di Comacchio - FE).

Si conclude con la 16a tappa il nostro trekking dal Tirreno all'Adriatico sulle tracce degli etruschi.
Il tempo stavolta clemente ha consentito agli amici del CAI di Bologna, del CAI di Argenta e a noi di percorrere tranquillamente i lunghi tratti di argine sinistro del Reno. Paesaggi quieti e il fiume che scorreva poco distante. Poi un lungo tratto su una piccola asfaltata parallela all'argine e poi ancora un lungo tratto sul terrapieno. Il sentiero intitolato a Daniele Zagani ci ha così condotto fino alle Valli con il loro particolare paesaggio.
Stefano ci ha così accolto a Prato Pozzo e ristorato con i piatti semplici e gustosi della tradizione locale.
Ci corre l'obbligo ringraziare di nuovo quanti, sia privati che Enti, ci sono stati accanto in questa avventura a piedi, sia con la loro compagnia che con il loro apporto materiale e che ci hanno con tutto ciò confortato e sollecitato nel nostro viaggio.
Grazie ancora a Tutti e a presto!
Gianfranco e Marco

domenica 20 giugno 2010

QUINDICESIMA TAPPA: da Consandolo (FE) a Ponte San Biagio (FE)



Da Consandolo (FE) a Ponte San Biagio (FE).
Raggiunta Bologna via ferrovia da Marzabotto, abbiamo proseguito dopo la visita all'interessantissimo Museo Archeologico del capoluogo felsineo.
Le Ferrovie Emiliane collegano Bologna con il territorio ferrarese ed abbiamo raggiunto Consandolo dove, attraversato il piccolo borgo, l'argine del Reno propone il Percorso Primaro.
Il sentiero, dedicato a Daniele Zagani del CAI di Argenta, amico prematuramente scomparso dopo aver contribuito alla stesura della Via Etrusca dei Due Mari 2008, percorrere i facili interessanti argini del fiume Reno, detto Po di Primaro.
Dopo le impegnative tappe appenniniche questo percorso pianeggiante e aperto sembra un premio alle nostre fatiche (bagnate dalla pioggia) dei giorni precedenti.
A Daniele dedichiamo "La Via del Ferro 2010".

sabato 19 giugno 2010

Quattordicesima tappa: da Montesole a Marzabotto (città etrusca di Kainua)





Partiti da Montesole alle 6.30 siamo saliti ad un passetto dal quale abbiamo divallato verso la valle del Reno. La strada selciata, bel costruita nell'antichità, scende con ampie vedute sulla città etrusca di Kainua che appare in modo molto suggestivo rivelando il grande studio dei savant etruschi che la progettarono e fecero costruire. La posizione dell'abitato è assolutamente fantastica e allo stesso tempo pratica.
Scesi sull'argine del fiume si prende a destra, in pianura per giungere infine agli scavi della città che però non sono accessibili dal sentiero.
Si deve arrivare alla stazione FS per poi tornare indietro e visitarli.
Il treno dell ferrovia Porrettana collega il centro abitato con Bologna ed il suo bellissimo Museo Archeologico.

Tredicesima Tappa: da Madonna dei Fornelli a Montesole



Guidati da Sergio Gardini abbiamo lasciato i crinali appenninici valicati ieri e siamo discesi sulle belle colline emiliane fra le valli del Setta e del Reno. Splendide visioni verso l'Adriatico - oggi visibile - e sul versante opposto fino alle Alpi Apuane, prima che la nuvolaglia in avvicinamento le nascondesse.
Nuove fioriture e antichi percorsi, ciliegi carichi di frutti e affascinanti casolari.
Nell'ultima ora di cammino nuova pioggia battente che ci ha avvolto nel tratto finale fino a Montesole.
Visita pomeridiana al Museo Etrusco di Marzabotto dove la Dr.ssa De Santis ci ha accolto e condotto in una visita affascinante.
Grazie alla gentilissima assessore Monesi del Comune di Marzabotto che ci ha ospitato e che ci ha accompagnato durante la nostra permanenza.
Salutiamo l'amico Lorenzo Ricci che ci ha accompagnato da Prato fin qui.

mercoledì 16 giugno 2010

Dodicesima tappa: dal Passo della Futa a Madonna dei Fornelli (Bo)


Salve a tutti. Siamo appena arrivati a Madonna dei Fornelli, Hotel Musolesi.
Abbiamo preso un bel po' d'acqua ma il percorso è stato bellissimo e vario.
Adesso andiamo come "schegge" ed arriviamo sempre prima del previsto.
Siamo anche finiti sul sito della Repubblica di Firenze...vedi link
alla prossima.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/06/15/news/i_passi_sulla_via_del_ferro_la_strada_degli_etruschi-4872391

Undicesima tappa: da San Piero a Sieve al Passo della Futa


Salutiamo Roberto Benvenuti, amico di vecchia data che ci ha supportato seguendoci in auto. A lui, come prima a Gianni Bulli, cugino acquistato er marito della mitica Luciana, vanno in nostri migliori ringraziamenti!
Partendo da San Piero a Sieve (Fi) abbiamo traversato il Mugello in direzione di Gabbiano per poi inizia...re a salire in una sinfonia di profumi e colori di ginestra, fino all'Osteria Bruciata. Al passo d'origine etrusca abbia preso in direzione della Futa e poi fino alla Traversa dove abbiamo riposato e dormito benissimo dalla famosa Iolanda e i suoi tortelli fatti in casa.

lunedì 14 giugno 2010

Decima tappa della via del ferro - da LEGRI a SAN PIERO A SIEVE.

Mattinieri come nostra abitudine ci siamo inoltrati su magnifici sentieri, ricchi di fioriture e prodighi di splendidi panorami.
Castelli e lunghi filari di cipressi, colline verdi e coltivi ci sono apparsi, tra le brume mattutine, come per miracolo. Passo dopo passo in un crescendo di emozioni, il tutto accompagnato dai suoni naturali e i canti degli uccelli, siamo giunti in vista della svettante e mastia torre del Trebbio, che vide le radici della famiglia De Medici. Contornando la mole in cotto dell'omonima Fortezza medicea, siamo pervenuti a San Piero a Sieve che ci si è annunciata tramite il solito trambusto dei mezzi motorizzati che ci hanno catapultato di nuovo...ahimè ai nostri convulsi giorni.
Il simpatico ed ombroso buen refugio del B&B La Pieve accoglierà le nostre stanche membra con grande soddisfazione di ognuno di Noi.
...alla prossima puntata.

Marco, Lorenzo & Gianfranco


sabato 12 giugno 2010

NONA TAPPA: da SIGNA-I Renai a PRATO-Gonfienti



Stamani eravamo in 6 persone, 4 a piedi e due in bici. Abbiamo seguito l'argine del Bisenzio fino a Campi e poi a Capalle per poi raggiungere la zona archeologica...chiusa di scavo (fermo da anni) di Gonfienti.
L'argine era a tratti impraticabile per l'erba alta...il sole dardeggiava ma a Gonfienti abbiamo avuto una bella ccoglienza dagli amici del Comitato per la città etrusca...domani giorno di riposo

venerdì 11 giugno 2010

OTTAVA TAPPA - da San Baronto (Pt) a Signa (Fi)





Tappa 8 della via del ferro.

Partiti alle ore 6.30 da San Baronto (Pt) abbiamo camminato nei freschi castagneti del'Montalbano con bellissime visioni sull'empolese ed anche sul Monte serra ed il Padule di Fucecchio dai quali siamo partiti e passati nei giorni precedenti.
Fioriture eclatanti di campanula e grandi mangiate di enormi fragole selvatiche ci hanno condotto fino alle bellissime chiese romaniche di San Giusto, San Martino in Campo e San Leonardo ad Artimino...che certamente adesso si ergono sopra antiche zone sacre degli etruschi. Passati davanti alla Villa dei 100 camini abbiamo poi preso il sentiero che conduce alle bellissime e grandi tombe di Prato Rosello, trovate intatte ed i cui corredi sono esposti nel museo archeo di Artimino. L'arrivo alla stazione di Carmignano, appena sopra l'Arno, dove vi era il porto fluviale etrusco, ha concluso la tappa di oggi alle ore 13.15 con ben 25 Km di strada. Domani tappa da Signa Renai a Prato , città etrusca sul Bisenzio con sit-in di protesta pacifica alle ore 12.00...vi aspettiamo numerosi...abbiamo bisogno di Voi!!!

giovedì 10 giugno 2010




Partiti prestissimo abbiamo raggiunto l'interessante area del Padule di Fucecchio in zona le Colmate / Bottaccino.
Attraversando questa piccola Amazzonia nostrana abbiamo potuto godere ampie visioni fino alle Alpi Apuane, i Monti Pisani attraversati nei giorni scorsi, sul Montalbano che ci stava attendendo e sui più lontani Appennini.
Grande varietà di avifauna che abbiamo potuto osservare anche da un punto privilegiato come il Casotto Verde dell'Oasi delle Morette.
Mentre il caldo iniziava a farsi sentire abbiamo lasciato il Padule e seguendo un piccolo argine abbiamo attraversato le campagne coltivate.
A Larciano abbiamo iniziato la lenta ma facile salita verso la Rocca dove nel piccolo museo sono custoditi anche reperti etruschi: Da qui verso Giugnano e poi San Baronto, meta della tappa odierna.
Con noi oggi anche gli amici Caterina - svizzera trapiantata a Pistoia - e Daniele, camminatore recente come inizi ma ben preparato e già con buone esperienze.

martedì 8 giugno 2010

Sesta tappa da Montecarlo (Lu) a Montecatini Terme (Pt).
Brume, incontri e argini: questa tappa è la commistione di questi tre aspetti della piana che collega le due provincie.
Siamo partiti alle 06:30 e le nebbie mattutine arricchivano il panorama contrastando i profili delle colline e dei castelli offrendo uno spettacolo emozionante.
Ad una prima sosta abbiamo conosciuto il mitico NADIO che ci ha gentilmente accompagnato fino a Ponte Buggianese. Il simpatico signore legge ben 45 libri all'anno ed è una vera e propria enciclipedia vivente.
La nostra strada si è sviluppata prevalentemente lungo gli argini, luoghi privilegiati per l'osservazione del territorio. Anche le parti industriali e antropizzate si offrono mitigate della loro parte più aggressiva.
L'arrivo a Montecatini Terme avviene giusto tramite l'argine del torrene Borra.


lunedì 7 giugno 2010

QUINTA TAPPA: Colle di Compito - Montecarlo



Rinfrancati dal grandioso riposo presso la LOCANDA SAN GINESE, grazie alle cure attente di Alida e Luca, abbiamo attraversato la parte del Padule di Bientina fra il Compitese di Capannori e Porcari.
Incrociata la Via Francigena e una diramazione di questa che conduce a Pistoia per il culto di San Giacomo, siamo in breve arrivati sotto la collina dove sorge MONTECARLO.
L' ANTICA CASA DEI RASSICURATI era il nostro rifugio tappa e la Sig.ra CHIARA ci ha accolto assieme alla Sig.ra LUCIA dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Montecarlo.
Nel pomeriggio la Pro-Loco, nella persona del preparatissimo MATTEO, ci ha guidato ad una visita del piccolo borgo lucchese; in particolare al piccolo ma suggestivo Teatro dei Rassicurati e della chiesa.
Il nostro Matteo ci ha poi affidato alle attenzioni del Sig. WALTER, l'Ammiraglio, che ci mostrato la Fortezza di origine trecentesca (con aggiunte cinquecentesche) e all'interno della quale era ospitata una mostra artistico-benefica curata dalla Sig.ra BARABARA DURANTE che con il padrone di casa ci dedicato ogni attenzione.
Serata con cena gustosa presso il ristorante LA TERRAZZA, davanti ad uno spettacolare panorama serale sul territorio attraversato nei giorni precedenti.

Ci preme ringraziare la "regia" del Dr. ICILIO DISPERATI, Direttore dell'APT di Lucca, e dei suoi collaboratori ANTONELLA e LORENZO che hanno organizzato alla perfezione i nostri soggiorni di CALCI, COLLE DI COMPITO e MONTECARLO.

A Tutti loro un GRAZIE DI CUORE !

Gianfranco & Marco (con il sostegno di Gianni) su La Via del Ferro

domenica 6 giugno 2010

QUARTA TAPPA: Calci (Pi) - Colle di Compito (Lu)



6 Giugno CALCI - COOLLE DI COMPITO

Nebbie mattutine ci hanno accolto sui sentieri della quarta tappa.
Partiti molto presto per evitare il calore del sole, abbiamo goduto delle splendide visuali dalle pendici del Monte Pisano.
Pisa, Buti, Ruota, Castelvecchio di Compito e Colle di Compito sono stati i luoghi attraversati o soltanto visti nel nostro viaggiare a piedi.
Molti i ciclisti incontrati sulle piste collinari o sui tratti asfaltati e un appassionato di vie ferrate appena salito da Le Grotte, poco più in alto di Buti che ci ha fatto per un attimo sentire meno "stranieri" fra tutte quelle bici.
A Colle di Compito siamo stati simpaticamente accolti e condotti fino a San Ginese dove la LOCANDA DI SAN GINESE ci ha ospitato nella sua pace e comodità.
UN GRAZIE ALLA CORDIALITA' E SIMPATIA DI ALIDA E LUCA de La Locanda di San Ginese.

Ciao a Tutti, a domani!

Gianfranco e Marco con l'apporto di Gianni che ci accompagna.




ci trovate anche su:

http://www.alibionline.it/news/1-news-flash/1856-un-weekend-di-passeggiate-e-parole-sulle-tracce-degli-etruschi.html

venerdì 4 giugno 2010

TERZO GIORNO: PISA - Inizia il trekking continentale dal Tirreno all'Adriatico

Pisa - 05 Giugno 2010
Eccoci all'inizio delle tappe che ci porteranno fino all'antico porto etrusco di SPINA sull'Adriatico.
Partenza dall'altrettanto importante porto tirrenico di PISA.






Uno splendido sole ci ha salutato al nostro arrivo a Pisa e ci è stato compagno e fin troppo amico durante il cammino (faceva un caldo...). Gli argini dell'Arno ci hanno proposto ottime visuali sul territorio che stavamo attraversando e incontri dei più vari; il più curioso senz'altro quello con una pastora e il suo gregge di capre nere che ci hanno fatto compagnia per diversi minuti viaggiando parallelamente al nostro percorso. Ciclisti e podisti poi sono di casa su questo tratto in territorio pisano.
Pomeriggio a godere il fresco di un agriturismo sulle pendici del Monte Pisano a ridosso di Calci: dopo il caldo della mattinata ci voleva proprio.
Domani partiremo presto; la tappa è lunga ed una delle più dure con le sue salite iniziali e il chilometraggio totale oltre i 21 km.

UN GRAZIE AL COMUNE DI CALCI CHE CI HA ACCOLTO E OSPITATI PRESSO LE TRANQUILLE STRUTTURE DELLA "COOPERATIVA AGRITURISTICA DEL LUNGOMONTE PISANO" DI SAN BERNARDO DI CASTELMAGGIORE DI CALCI.
RIPOSTO MERAVIGLIOSO E CENA STUPENDA.

Ciao a Tutti.

Marco & Gianfranco (con il supporto dell'amico Gianni che ci segue)

SECONDO GIORNO: Baratti - Populonia - passeggiata in Val di Cornia

Cari amici,
oggi, secondo giorno del viaggio. Una breve camminata nel Parco della Val di Cornia insieme alla RAI 3 di Marco Hagge.
Belle riprese per il documentario che andrà a livello nazionale in Bellitalia. Girellare fra le tombe e le antiche officine di fusione è stato emozionante!
Domani partiremo dal centro storico di Pisa intorno alle 8.00 di mattina per giungere a Calci.
Che Tinia ci protegga!!
Un abbraccio a tutti e a domani.


(cliccate sul link qui sotto e date un'occhiata alla zona della seconda giornata)

http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/galleria/ParcoArcheologicoBarattiPopulonia.html

giovedì 3 giugno 2010

LA VIA DEL FERRO: primo giorno ISOLA D'ELBA






Oggi 3 Giugno - Alle ore 06.30 mi sono messo in cammino da Pomonte (Marciana - Elba) per iniziare a camminare lungo la mulattiera d'origine etrusco-romana che, a mio parere è una delle più belle strade antiche del mondo intero.
Salendo le pendici del San Bartolommeo ero stupito della bellezza dell'ambiente attraversato: una macchia mediterranea mista a gariga, con estese fioriture di lavandula, cisto marino, cisto salvifolia, cisto montepeliensis e ginestra comune.
Sullo sfondo il MOnte Capanne che troneggiava con i suoi 1017 metri di pesante granito.
E' stato veramente commovente. Salendo ero dispiaciutop di lasciarmi alle spalle ogni metro di percorso...tanta era la vastità del panorama:
da sinistra destra vedevo: Montecristo, la Pianosa e tutta la Corsica con il suo svettante Monte Cinto (oltre 2700 metri), ancora innevato !
Fra me e la Corsica il mare blu e le navi che passavano. Tutto intorno un immane silenzio...che spettacolo!!!
Poi, ciliegina sulla torta, l'arrvo nella zona del Semaforo dove la ginestra nana fiorita a enormi cuscini gialli, forniva una tappeto "volante" sul quale avrei voluto viaggiare per il cielo.
Infine il luogo magico della Madonna del Monte, chiesa situata dove sgorgano ben tre sorgenti contemporaneamente e quindi sicura sede di un templio degli etruschi ed anche delle popolazioni dell'età del bronzo che vivevano in quella parte di monte.
Scendendo... i vicoli di Marciana e poi giù fino a Marciana Marina...il mare ed i suoi tesori.
A domani amici!

Gianfranco Bracci da La Via del ferro

mercoledì 2 giugno 2010

CI SIAMO!


E' ARRIVATO IL MOMENTO DI PARTIRE:

3 GIUGNO 2010 - ISOLA D'ELBA

INIZIA LA "VIA DEL FERRO"

martedì 11 maggio 2010

CONFERENZA STAMPA



http://www.terrafutura.info/index.php?option=com_banners&task=click&bid=16

28 MAGGIO 2010 - FIRENZE

Alla Fortezza da Basso, nell'ambito delle manifestazioni di TERRAFUTURA sarà tenuta la conferenza stampa ufficiale de LA VIA DEL FERRO.


Terra Futura 2010
Agenzia per il Turismo
"Abetone Pistoia Montagna Pistoiese"
28 maggio 2010 - Ore: 15.30
Teatrino Lorenese - Fortezza da Basso - Firenze
Convegno
“ La via del Ferro. A piedi sulle tracce degli Etruschi”
Il primo trek con la tecnica del nordic walking


Saluto dei “Padrini della Via del ferro”:

Patrizio Roversi – Syusy Blady

Saluti:
Cristina Scaletti - Assessore Cultura, Turismo e Commercio Regione Toscana
Carlo Bartolini – Direttore ApT Abetone Pistoia Montagna Pistoiese
Dott. Dante Simoncini – Direttore BTS (Borsa del Turismo Sportivo di
Montecatini Terme)
Dott. Francesco Minotti – Direttore Generale Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno
Dott. Claudio Bellucci - Presidente ANWI(associazione nazionale nordic
walking)
Andrea Carubi - Settore Politiche di Sviluppo e Promozione del Turismo R.T.
Laura Schiff - Dirigente Qualità Aree Turistiche Regione Emilia Romagna


Relazioni e relatori:
Il ferro dell’Elba ed il ritrovamento della via etrusca di Casa del Lupo
a Capannori:

Prof. Michelangelo Zecchini – archeologo Accademia lucchese di Scienze

Le origini del ruolo eminente dell'Etruria:
Prof.ssa Daniela Cocchi Genick - archeologa Università di Verona

La via etrusca del ferro, sulle tracce degli etruschi da mare a mare :
Prof. Gianfranco Bracci (ideatore e camminatore)

Marco Parlanti (camminatore)

La città di Gonfienti di Prato crocevia dell’Etruria:

Prof. Giuseppe Alberto Centauro - docente di Restauro facoltà di Architettura Università di Firenze

La probabile origine anatolica degli etruschi:
Prof. Brunetto Chiarelli - antropologo Università di Firenze - IIHS)

Alla ricerca della via del ferro. La viabilità transappeninica etrusca
fra Toscana ed Emilia Romagna:

Dott. Claudio Calastri - Archeologo e topografo Università di Bologna)

Coordina i lavori: Dott. Marco Hagge (conduttore Bellitalia Rai 3)

n.b.

Il Convegno sarà preceduto dalla Conferenza Stampa di
presentazione della Via del ferro che partirà il 3 Giugno p.v. che si terrà alle
ore 15.00 nei pressi della sala conferenze.

lunedì 10 maggio 2010

Gianfanco Bracci e La Via del Ferro a IV MILLENNIO

Il video dell'intero programma di Canale 10 è suddiviso in cinque parti visibili su Youtube:

IV MILLENNIO - sulla via degli Etruschi

Carissimi amici,
la "via del ferro" stà per cominciare e con LEI nasceranno alcuni importanti EVENTI. Il primo di questi è senz'altro quello di Baratti-Populonia che organizziamo in collaborazione con il Parco della Val di Cornia.

Data l'eccezionalità della visita ai siti archeologici di quella che la città etrusca delle "fusioni" di questo prezioso metallo, sarei felice se poteste essere presenti e comunque se poteste far girare questa mia notizia fra i Vostri indirizzari mail.
Ovviamente il team della via del ferro sarà presente.

Per le iscrizioni fate riferimento al Parco della Val di Cornia:

Prenotazione obbligatoria (entro il 1 giugno 2010) presso:
UFFICIO PRENOTAZIONI: tel. 0565 226445 – fax 0565 226521

martedì 4 maggio 2010

TREKKING ITALIA parla di noi:

http://www.trekkingitalia.org/index.php/trekmagazine/leggi/230/it


La via del ferro:
un trekking alla ricerca di un'antica viabilità etrusca

Giovedì 3 Giugno, fra un mese esatto, partirò da Pomonte (Elba)... presto al mattino, per raggiungere Marciana Marina - via Madonna del Monte e Marciana alta.
Pierluigi Costa e Lionel Cardin, miei cari amici, si tufferanno (da una zona da definire) ed arriveranno a Marciana Marina via mare
per un primo interessante incontro fra "mare" e "terra" che avverrà sotto le telecamere della RAI3 che seguirà la via del ferro nella sua interezza.

Più in la, nel tratto fra madonna dei Fornelli e Marzabotto-Bologna e oltre - hanno dato la loro adesione anche Stefano Lorenzi, Sergio Gardini, Marinella Frascari, Antonio Zambrini e Angelo Soravia.
Il trek che da Pisa ci porterà attraverso l'Italia finirà il 21 di Giugno a Comacchio sulle rive del mare Adriatico (vedi allegato).
Sarei molto felice che VOI amici delle varie sezioni del CAI e delle associazioni poteste accompagnarci, anche per un solo giorno, nella piccola impresa che vorrebbe avere anche il valore di protezione della natura e di promozione del "camminare lento e consapevole".
Se riusciste a promuovere l'idea fra i Vostri soci...forse qualcuno potebbe unirsi a noi del team di base.
Fatemi sapere ...ogni aiuto e consiglio sarà prezioso.

Un caro saluto a tutti e buon cammino.
Grazie.

Gianfranco Bracci





Il progetto La via del ferro, dall'Elba a Pisa, fino a Spina nasce dalle recentissime (e "ancora rivoluzionarie") scoperte storico-archeologiche e dall'ardita proposta di ripercorrere quelle orme in uno spettacolare ed inedito "trekking-spedizione" dal Tirreno all'Adriatico.
Il progetto è in collaborazione con l'IIHS (International Institute of Human Kind of Studies - www.iihs.it) di Firenze che, grazie alle ricerche di un team multidisciplinare di scienziati appartenenti a famose Università, sta cercando di "ritrovare e ricostruire" ciò che resta della strada transappenninica (VI° sec. a.C.) che da Pisa conduceva a Spina (odierna Comacchio) il traffico del prezioso metallo che arricchì gli Etruschi e che dunque cambiò il futuro del mondo antico: il ferro.
Questa via, detta via del ferro o via etrusca dei due mari (www.viaetruscadeiduemari.it) aveva in Gonfienti di Prato (Toscana) e Marzabotto (Emilia), le due città commerciali gemelle, costruite, di qua e di là d'Appennino dagli Etruschi del VI sec. a.C., quali interporti dell'antichità e trait d'union culturali, lungo il quale transitavano, insieme alle merci, notizie, arti, conoscenze e tecnologie del mondo conosciuto di allora. Durante questo "trekking-spedizione", che avvverrà nel prossimo Giugno (vedi crono-programma), il nostro team non ha l'ambizione di dimostrare alcuna scoperta scientifica, ma semmai s'impegna a ricercare e divulgare presso il vasto pubblico i segni tangibili di questo antico flusso commerciale, che fu alla base dello sviluppo della civiltà Etrusca che, a sua volta, contribuì a fondare quella dell'antica Roma.
Camminatori, esperti di comunicazione, antropologi ed archeologi, lavoreranno a stretto contatto per tentare, durante questo lungo e "lento" viaggio a piedi, di ricercare le motivazioni commerciali che introdussero e svilupparono questo commercio che non si limitava al seppur importante ferro ma che si espletava anche nella veicolazione di altri metalli, merci, notizie e tecnologie provenienti da ogni parte del mondo conosciuto e sopratutto dal mondo Egeo-Anatolico dal quale, secondo la teoria di Erodoto, i Tirreni erano arrivati in tempi precedenti.
Durante il "coast to coast" dal Tirreno all'Adriatico il team rileverà una traccia GPS dell'intero trek in modo che presto l'itinerario possa diventare una proposta turistica per coloro che amano il turismo lento e consapevole.
Attraverso la vera Provincia italiana si avrà modo di visitare Parchi Nazionali e Regionali di grande interesse che vanno dall'Arcipelago Toscano, al Monte Serra, al Padule di Fucecchio, ai Monti della Calvana per valicare l'Appennino e finire nel bellissimo Parco regionale del delta del Po emiliano.

lunedì 3 maggio 2010

SCARPA - calzature tecniche per Outdoor

Materiali fornitici da SCARPA:


PEDULE ALTE E BASSE DA TREKKING


giovedì 29 aprile 2010

GPS per tracciare il percorso



Grazie alla " F.I.C.N. " utilizzeremo questo GPS 311 Sport Pro per georeferenziare il tracciato de LA VIA DEL FERRO

sabato 24 aprile 2010

FERRINO - HIGHLAB nostro Sponsor tecnico


Alcuni dei materiali fornitici da FERRINO:


FERRINO: pantaloni HUSHUAIA e short HERVEY


FERRINO: Giacche "MORESBY JACKET"


FERRINO: Zaini "DURANCE"


sabato 17 aprile 2010

Sentieri di Collegamento

Argine del torrente Nievole che conduce da Montecatini Terme verso il Padule di Fucecchio

Gianfranco osserva i cavalli di un agriturismo a ridosso del Padule (Bottaccino)


Il Padule davanti a noi


Verso l'Oasi LA MONACA


Dal ponte che attraversa il Fosso Maestro: uno sguardo alle spalle verso Montecatini T.


martedì 13 aprile 2010

13 APRILE 2010 - C.A.I. PRATO


Martedì 13 Aprile 2010 la Sede della Sezione di PRATO del CLub Alpimo Italiano ha ospitato la presentazione de LA VIA DEL FERRO.


Coordinatore della serata Fiorenzo GEI che ha introdotto gli ospiti Gianfranco BRACCI, ideatore del progetto e socio della sezione; prof. A. Giuseppe CENTAURO, docente e restauratore, nonché esperto studioso del mondo etrusco e dell'area di Gonfienti in particolare; Marco Parlanti cercatore di sentieri e socio della sezione di Pistoia.

Dinanzi ad una folta ed attenta platea il team ha illustrato storia e motivi del trekking che inizierà il 3 Giugno prossimo all'Elba e proseguirà sul continente a Baratti/Populonia il giorno 4; dal 5 Giugno inizierà il percorso studiato da Pisa a Spina, quindi dal Tirreno all'Adriatico.

Il trekking raggiungerà Prato il giorno 12 Giugno 2010 e sono previste alcune manifestazioni parallele in quella data e nel giorno di riposo successivo. La sera del 12 ci sarà infatti la rappresentazione teatrale LARIS PULENA e il 13 una conferenza sull'importanza della presenza etrusca di Gonfienti nell'area nord dell'Etruria del VI Secolo a.C.

venerdì 9 aprile 2010

IN GIRO SUL TRACCIATO: a Giugno si parte

la fattoria di CRESPIGNANO vista dal sentiero verso Focetta

la Torre degli Uppezzinghi (detta Torre di Caprona) appena oltrepassata

la Verruca (si intravedono due torri della Fortezza) rimane alle spalle

Muro a secco lungo il sentiero dopo Prato Ceccottino

verso Col di Cincia

sabato 27 marzo 2010


Carissimi soci della tribù "Via del Ferro",
sono a chiedervi aiuto e collaborazione: nelle tre settimane circa di cammino che andranno dal 3 Giugno al 21 Giugno, ci servirebbe un'amico, o più di uno a turno, che guidasse la mia auto che sarà al seguito. Possiamo offrirgli solo vitto, alloggio, benzina e l'auto da guidare. Poi dovrebbe farci gli spostamenti utili. Avrà anche il tempo di camminare un po' con noi del team di base...se vorrà. C'è qualche pensionato, studente, disoccupato, nullafacente che potrebbe farsi avanti?
Inoltre sappiate che ci farebbe molto piacere che veniste a fare alcuni tratti con Noi. La strada è lunga da soli e ci piacerebbe conoscervi meglio camminando! Sarebbe bello che poteste "adottare" un tratto di percorso camminandoci sopra e facendovelo quindi anche "vostro".
Camminare per star bene, conoscere, e conoscersi!
Fateci sapere.


Gianfranco, Marco, Stefano

giovedì 18 marzo 2010

martedì 16 marzo 2010

MARTEDI 16 MARZO 2010


Martedì 16 Marzo 2010 alle ore 20:00 presso "LE PANTERAIE" di Montecatini Terme, una serata-conferenza, sotto l'egida del ROTARY CLUB di Montecatini Terme.
Ospite il prof. Giuseppe CENTAURO che illustrerà ai presenti i ritrovamenti archeologici e lo stato attuale degli scavi della città etrusca di Gonfienti (Prato), dell'importanza che detto nucleo aveva e della rilevanza che tale scoperta ha e potrebbe ancor più avere ai giorni nostri.
Nell'occasione il Team de LA VIA DEL FERRO sarà rappresentato da Marco PARLANTI che illustrerà ai presenti scopi e organizzazione del trekking del prossimo Giugno.
* * *
Montecatini Terme, 16 Marzo 2010.
Lo splendido scenario del "LIDO' Le Panteraie" ha ospitato la serata promossa dal ROTARY CLUB Pistoia-Monte-catini Terme "Marino Marini".
Il calore dei membri del Club, in primis il presidente GASPERINI, ha accolto il professor Giuseppe A. CENTAURO e il nostro camminatore/ricercatore Marco PARLANTI.
Aperitivo e buffet hanno preceduto la raffinatissima cena consentendo ai partecipanti di scambiarsi opinioni in merito alla serata e quant'altro.
Il nostro Marco ha aperto la conferenza descrivendo soprattutto l'aspetto pratico della realizzazione del percorso e spiegando anche il suo punto di vista sul camminare come attività ricreativo-sportiva. Ha tracciato una rapida cronistoria del progetto e delle scelte realizzative che hanno portato il Team alla delibera dei percorsi, spiegando così l'inserimento di tratti a carattere naturalistico-paesaggistico laddove mancavano i riferimenti storico-culturali prettamente etruschi. Nell'occasione Marco ha ricordato che il giorno 8 Giugno La Via del Ferro farà tappa a Montecatini Terme, rinnovando così l'invito al ROTARY CLUB Marino Marini a partecipare in ogni forma alla giornata del 9 Giugno e agli eventi destinati al giorno di riposo nella città termale.
A preso poi la parola Giuseppe CENTAURO che ha interessato e deliziato la platea dei soci con affascinanti quanto precisi riferimenti storici e archeologici, nonché con immagini esaurienti sul sito etrusco di GONFIENTI di Prato, sul poco portato alla luce e su quanto ancora ci sarebbe da portare allo scoperto e sulle potenzialità culturali di un sito di tali dimensioni.
Dopo le domande dei soci che chiedevano approfondimenti sugli argomenti, la serata si è conclusa con i ringraziamenti del presidente GASPERINI e la soddisfazione dei soci presenti e, naturalmente, dei relatori.

sabato 6 marzo 2010

Ne parlano anche all'Elba

Sulle tracce degli etruschi lungo la via del ferro
Il Tirreno — 04 marzo 2010 pagina 06 sezione: PIOMBINO

MARCIANA MARINA. Alla scoperta della via del ferro partendo dall’Elba.
Il 3 giugno prenderà il via dall’ isola un evento scientifico e mediatico che prevede la traversata della via del ferro che, secondo recenti scoperte, univa il mar Tirreno e l’Adriatico.
Autore del progetto è Gianfranco Bracci, organizzatore di eventi e conoscitore dei sentieri elbani e della loro storia. Il coordinatore è Brunetto Chiarelli, direttore del laboratorio di antropologia molecolare dell’Università di Firenze. Non poteva mancare nella spedizione Michelangelo Zecchini uno dei massimi esperti della storia antica e amante dell’Elba. La prima tappa del viaggio, in programma per il 3 giugno è una camminata da Pomonte a Marciana Marina, passando per il Monte Capanne. In contemporanea al viaggio terrestre, Lionel Cardin e Pierluigi Costa effettueranno la traversata a mare. Il viaggio proseguirà sul continente, da Baratti, passando per Pisa Montecatini, Prato, Marzabotto, Bologna, fino a Comacchio tappa finale il 21 giugno.
I “camminatori”, strada facendo, acquisiranno documentazione ambientale e paesaggistica, ed una equipe di specialisti studierà i monumenti confinanti con la via etrusca. L’evento sarà documentato da una troupe video professionale che realizzerà un documentario da proporre ai principali network italiani e stranieri. «Con questa iniziativa intendiamo richiamare l’attenzione su questa eccezionale via del ferro. Recentemente sono state effettuate scoperte che ne confermano l’esistenza e l’importanza - ci dice Zecchini - ad esempio a Pisa sono state ritrovate scorie di ferro e tracce di ematite, a testimonianza della provenienza elbana. Scoperte che confermano l’Elba al centro della storia mediterranea». E proprio dall’Elba, da Marciana Marina partirà la carovana alla scoperta delle tracce etrusche. «Spero che i sindaci elbani si rendano conto che le tracce etrusche non sono solo sul Capanne - è l’appello di Zecchini - ma che tutta l’Elba è pervasa dalla loro presenza. Sarebbe interessante che proponessero nuove tappe e altri eventi all’intero del progetto».
Antonella Danesi

sabato 20 febbraio 2010

DI COSA SI E' PARLATO ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Sabato 13 Febbraio 2010 alle ore 17,00 a Fiesole alla casa Marchini Carrozza in Via Portigiani,3 - siamo stati ospiti degli amici dei musei di Fiesole per la presentazione del progetto:

LA VIA DEL FERRO

relatori:

Gianfranco Bracci - dall'Elba a Pisa e poi a Spina. Un trek sulle tracce degli Etruschi

Giuseppe Centauro - I ritrovamenti di siti d'altura e necropoli etrusca sui Monti della Calvana

Franca Raggi - La possibile origine egeo-anatolica degli etruschi

E' interventuto, impreziosendo ulteriormente l'evento con la sua presenza, il professor Brunetto Chiarelli.

Dopo l'introduzione da parte della responsabile del gruppo Amici dei Musei di Fiesole, ha preso la parola il professor Gianfranco Bracci dando una spiegazione sui perché del trekking di cui è l'ideatore, chiarendo aspetti e competenze, finalità e obiettivi cercati da parte del Team che effettuerà il trekkig nel prossimo Giugno.
Ha spiegato inoltre che la ricostruzione del tracciato ha dovuto giocoforza seguire tracce sicure della cultura etrusca, come il sito della Tomba Etrusca di Rio Ralletta nei pressi del ritrovamento di un tratto della "via del ferro" a Capannori. Durante i lavori per la costruzione della nuova uscita autostradale fu scoperta una strada selciata e i reperti trovati attorno ad essa (in particolare frammenti di ceramica attica, molto apprezzata presso gli Etruschi) furono determinanti alla datazione storica e culturale di detta strada. Proprio seguendo tracce come il tumulo del Principe Etrusco di Pisa e i recenti ritrovamenti nell'area Lucchese si è delineata la prima parte del tracciato toscano; al tempo stesso siamo stati obbligati a seguire dei passaggi "di fantasia" per l'eccessiva antropizzazione e industrializzazione di alcuni territori da attraversare. Qui i perduti riferimenti storici sono stati sostituiti da elementi di interesse naturalistico, come l'attraversamento del Padule di Fucecchio, area umida di particolare evidenza nel territorio toscano.
Sul Montalbano, dopo la Rocca di Larciano dove nel piccolo museo sono custoditi interessanti reperti Etruschi rinvenuti in zona, un punto obbligato sarà il sito di Pietramarina, vera montagna sacra etrusca dall'importanza strategica e sociale nella vita dei nostri antichi predecessori. A seguire Artimino e poi la piccola necropoli di Prato Rosello.
Gli scavi della grande città etrusca di Prato/Gonfienti e quelli di Marzabotto saranno i punti cardine prima e dopo l'Appennino. Felsina (nome etrusco di Bologna) e Villanova di Castenaso (da cui Villanoviano, la civiltà italica che ha preceduto quella etrusca) saranno i passaggi successivi prima di inoltrarsi ad est verso l'antico porto di Spina, crocevia dei commerci verso oriente della civiltà dei Rasenna.

Ha poi preso la parola il professor Chiarelli che ha illustrato brevemente ma con esauriente dovizia di particolari quanto negli ultimi anni la teoria dell’origine anatolica degli Etruschi abbia preso sempre più corpo, anche in virtù degli sforzi per convalidarla da parte degli studiosi turchi, in particolare dell’Università di Ankara.
Una chiara spiegazione è stata data anche a supporto dei perché queste antiche popolazioni anatoliche si sarebbero spostate verso la penisola italica, primo fra tutti la ricerca di minerali preziosi per l’epoca, come i minerali ferrosi presenti in particolare sull’Isola d’Elba. Il ferro era destinato a sostituire il bronzo nello sviluppo della tecnologia umana dell’epoca e va considerato preziosissimo nell’ottica delle civiltà antiche.
Un particolare riferimento è stato fatto anche per le prove genetiche che hanno dimostrato la stretta parentela fra i bovini di razza Chianina, tipica della Toscana con l'unica razza bovina corrispondente che vive proprio in territorio turco.

E’ stata poi la volta della professoressa Franca Raggi De Palma che ha incantato la platea con dovizia di particolari archeologici e sociali sulla civiltà etrusca. Questo in virtù di aver vissuto in prima persona i ritrovamenti durante gli scavi condotti dal compianto Claudio De Palma, convinto assertore della teoria sull’origine anatolica degli Etruschi, con riferimento particolare all’isola di Lemno, di fronte alle coste della Lidia dove sorgeva Troia.
La professoressa Raggi ha mostrato all’attenta platea foto dell’isola, degli scavi, nonché calchi e immagini di ritrovamenti a supporto della teoria del marito, oltre a mirati riferimenti sulla struttura sociale dei Rasenna.
E’ stato sottolineato il rapporto fra coppia e società nella civiltà etrusca, dove la coppia come base della società era vista come una fonte di gioia e di unione, tanto da rappresentare sulle pareti delle tombe più ricche scene di danza fra una donna e un uomo, o riprodurre i volti dei coniugi morti con perfette sculture sui loro sarcofagi. Ciò era dovuto anche all’assoluta parità sociale che la donna e l’uomo avevano nella società etrusca.
Solo in ragione del poco tempo a disposizione l’intervento della professoressa Raggi non è potuto essere completato nella struttura prevista ma il pubblico e gli altri relatori sono stati letteralmente assorbiti da quanto raccontato dalla preparatissima studiosa.

Ha terminato i lavori l’ottimo professor Giuseppe Centauro che ha informato il pubblico sugli scavi di Gonfienti e di quanto importanti siano per le dimensioni dei reperti trovati e di quelli ancora più vasti non ancora portati alla luce ma della cui presenza si ha certezza.
Il sito pratese si accresce per importanza anche per i ritrovamenti sul rilievo della vicina Calvana, un binomio che andrebbe a formare, con i ritrovamenti di Comeana e del monte Pietramarina, un grande sito etrusco, così esteso da divenire il più importante a livello nazionale. Foto e grafici sono stati degno supporto alle spiegazioni del professor Centauro che ha chiuso così la pregevole serata.

LA VIA DEL FERRO: VIENI A CAMMINARE CON NOI

La Via del Ferro

Nel prossimo Giugno partirà un "trekking-spedizione" sulla tracce dell'antica via di comunicazione commerciale.
Il progetto La via del ferro, dall'Elba a Pisa, fino a Spina nasce dalle recentissime (e “ancora rivoluzionarie”) scoperte storico-archeologiche e dall’ardita proposta di ripercorrere quelle orme in uno spettacolare ed inedito “trekking-spedizione” dal Tirreno all'Adriatico.

Il progetto è in collaborazione con l’IIHS (International Institute of Human Kind of Studies - http://www.iihs.it/) di Firenze che, grazie alle ricerche di un team multidisciplinare di scienziati appartenenti a famose Università e Soprintentenze italiane , sta cercando di “ritrovare e ricostruire” ciò che resta della strada transappenninica (VI° sec. a.C.) che da Pisa conduceva a Spina il traffico del prezioso metallo che arricchì gli Etruschi e che dunque cambiò il futuro del mondo antico: il ferro.
Questa via, detta via del ferro o via etrusca dei due mari (www.viaetruscadeiduemari.it) aveva in Gonfienti di Prato (Toscana) e Marzabotto (Emilia), le due città commerciali gemelle, costruite, di qua e di là d’Appennino dagli Etruschi del VI sec. a.C., quali interporti dell’antichità e trait d’union culturali, lungo il quale transitavano, insieme alle merci, notizie, arti, conoscenze e tecnologie del mondo conosciuto di allora.

Durante questo “trekking-spedizione”, che avverrà nel prossimo Giugno, il nostro team non ha l’ambizione di dimostrare alcuna scoperta scientifica, ma semmai s’impegna a ricercare e divulgare presso il vasto pubblico i segni tangibili di questo antico flusso commerciale, che fu alla base dello sviluppo della civiltà Etrusca che, a sua volta, contribuì a fondare quella dell'antica Roma caput mundi.
Camminatori, esperti di comunicazione, antropologi ed archeologi, lavoreranno a stretto contatto per tentare, durante questo lungo viaggio, di ricercare le motivazioni commerciali che introdussero e svilupparono questo commercio che non si limitava al seppur importante ferro ma che si espletava anche nella veicolazione di altri minerali, merci, notizie e tecnologie provenienti da ogni parte del mondo conosciuto e sopratutto dal mondo Egeo-Anatolico dal quale, secondo la teoria di Erodoto, i Tirreni erano arrivati in tempi precedenti.

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TEAM e SUPPORTERS

Il Team:

Gianfranco Bracci: ideatore, organizzatore e conduttore
Nello Cioffi: produttore e regista
Marco Parlanti: ricercatore e camminatore

Supporters :

Stefano Lorenzi: AppenninoSlow (Bologna)
Alberto Conte: Movimento Lento - www.itineraria.eu
Prof. Chiarelli e Mauro Annese : Consulenti Antropologia IHS
Università di Ankara: Consulenza generale storico-archeologica relativa agli antichi popoli anatolici
Michelangelo Zecchini : Consulente generale storia-archeologia relativa alla via del ferro

Altri consulenti scientifici e Istituzionali che aderiscono al Progetto :

Claudio Calastri : Topografia antica
Giuseppe Centauro : Villaggi e necropoli etrusche delle Calvana (Prato)
Franca Raggi : Autrice di libri sugli Etruschi e moglie del compianto Claudio De Palma

Altri suppoter Istituzionali e Privati:

Riccardo Nencini: Presidente del Consiglio Regionale della Toscana
Ermanno Bonomi: Dirigente del Dipartimento del Turismo della Regione Toscana
Dante Simoncini: Direttore Borsa Turismo Sportivo di Montecatini
Icilio Disperati: Direttore dell'APT di Lucca
Giancarlo Melosi: Direttore APT Montecatini
Claudio Pofferi: Ricercatore

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LE TAPPE DEL VIAGGIO e i luoghi d’interesse


Isola d’Elba
03 Giugno: Pomonte - Marciana Marina (evento iniziale)
Dalla costa Sud alla costa Nord dell’Isola passando dal Monte Capanne

Sul continente
04 Giugno: Baratti - Populonia
Dove gli etruschi fondevano il ferro – evento trek alla scoperta di un luogo fantastico e del suo sito archeologico, aperto al pubblico
05 Giugno: Pisa – Calci
Sugli argini del fiume Arno – Calci e la Certosa
06 Giugno: Calci – Colle di Compito
Sentieri del Monte Pisano – la Verruca – Pian Bello e l’antica strada selciata di Ruota
07 Giugno: Colle di Compito – Montecarlo
Fra Compitese e Padule di Bientina – zona archeologica delle Fattorie Romane e la Tomba Etrusca di Rio Ralletta – la Via Francigena a Porcari e le Colline Lucchesi
08 Giugno: Montecarlo – Montecatini Terme
Dalle Colline Lucchesi alla piana della Valdinievole – argini del torrente Pescia – il Padule di Fucecchio

09 Giugno: Riposo (possibile evento/convegno a Montecatini T.)

10 Giugno: Montecatini Terme – S. Baronto
Argini del torrente Nievole e Padule di Fucecchio – la Rocca di Larciano e il Montalbano
11 Giugno: S. Baronto – Signa
Sentiero 300 del Montalbano fino al monte Pietramarina – le Tombe Etrusche di Prato Rosello- Artimino – Signa e il fiume Arno
12 Giugno: Signa – Prato città etrusca di Gonfienti
Argini del Bisenzio – tratto lungo l’Anello del Rinascimento – la città etrusca di Gonfienti

13 Giugno: Riposo (necropoli della Calvana – possibile evento/convegno)

14 Giugno: Prato/Calenzano – S.Agata (Scarperia)
La valle di Legri – la fortezza medicea di san Piero a Sieve
15 Giugno: S.Agata – Passo della Futa
Inizia il tratto appenninico – l'antico passo dell'Osteria Bruciata
16 Giugno: Passo Futa – Madonna dei Fornelli
I selciati romani della Via degli Dei
17 Giugno: Madonna dei Fornelli – Marzabotto (Kainua, Città Etrusca)
Monte Sole e l'arrivo nella città etrusca di Kainua (Marzabotto)
18 Giugno: Marzabotto – Bologna
Felsina ed il suo museo archeologico
19 Giugno: Villanova di Castenaso (Bo) - Campotto di Argenta
Dal sito di Villanova (da cui villanoviano o proto-etrusco) alle prime Valli

20 Giugno: Partecipazione all’evento AdAgio

21 Giugno: Campotto di Argenta - Comacchio (evento finale – camminata aperta a tutti)
Il Parco del Delta del Po' – L'arrivo al mare Adriatico


Chiunque,organizzandosi in perfetta autonomia e restando ai nostri tempi e modi di fare trekking, potrà accompagnarci.