Sponsor Ufficiale:

Sponsor Ufficiale:
Per uno sviluppo dell’archeologia in senso democratico che permetta il confronto e la verifica delle ipotesi di ricerca attraverso il libero confronto delle idee.

La Via Etrusca del Ferro

La Via Etrusca del Ferro
il libro/guida edito da EdicicloEditore

Dov'è disponibile la guida "LA VIA ETRUSCA DEL FERRO" ?

dov'è disponibile la Guida, inoltre nella colonna di sinistra trovate lo spazio NOTA DI VIAGGIO dove gli Autori segnalano eventuali problemi o variazioni di percorso rispetto ai road-book della guida:


Tabacchi Edicola Denis - Via Roma, 36 Montecarlo (Lu) - 0583/22168

** Potete inoltre richiederla nelle LIBRERIE MONDADORI e nelle librerie specializzate in libri e guide di viaggio, sul sito web di EDICICLO e in quelli di vendita per corrispondenza.

sabato 20 febbraio 2010

DI COSA SI E' PARLATO ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Sabato 13 Febbraio 2010 alle ore 17,00 a Fiesole alla casa Marchini Carrozza in Via Portigiani,3 - siamo stati ospiti degli amici dei musei di Fiesole per la presentazione del progetto:

LA VIA DEL FERRO

relatori:

Gianfranco Bracci - dall'Elba a Pisa e poi a Spina. Un trek sulle tracce degli Etruschi

Giuseppe Centauro - I ritrovamenti di siti d'altura e necropoli etrusca sui Monti della Calvana

Franca Raggi - La possibile origine egeo-anatolica degli etruschi

E' interventuto, impreziosendo ulteriormente l'evento con la sua presenza, il professor Brunetto Chiarelli.

Dopo l'introduzione da parte della responsabile del gruppo Amici dei Musei di Fiesole, ha preso la parola il professor Gianfranco Bracci dando una spiegazione sui perché del trekking di cui è l'ideatore, chiarendo aspetti e competenze, finalità e obiettivi cercati da parte del Team che effettuerà il trekkig nel prossimo Giugno.
Ha spiegato inoltre che la ricostruzione del tracciato ha dovuto giocoforza seguire tracce sicure della cultura etrusca, come il sito della Tomba Etrusca di Rio Ralletta nei pressi del ritrovamento di un tratto della "via del ferro" a Capannori. Durante i lavori per la costruzione della nuova uscita autostradale fu scoperta una strada selciata e i reperti trovati attorno ad essa (in particolare frammenti di ceramica attica, molto apprezzata presso gli Etruschi) furono determinanti alla datazione storica e culturale di detta strada. Proprio seguendo tracce come il tumulo del Principe Etrusco di Pisa e i recenti ritrovamenti nell'area Lucchese si è delineata la prima parte del tracciato toscano; al tempo stesso siamo stati obbligati a seguire dei passaggi "di fantasia" per l'eccessiva antropizzazione e industrializzazione di alcuni territori da attraversare. Qui i perduti riferimenti storici sono stati sostituiti da elementi di interesse naturalistico, come l'attraversamento del Padule di Fucecchio, area umida di particolare evidenza nel territorio toscano.
Sul Montalbano, dopo la Rocca di Larciano dove nel piccolo museo sono custoditi interessanti reperti Etruschi rinvenuti in zona, un punto obbligato sarà il sito di Pietramarina, vera montagna sacra etrusca dall'importanza strategica e sociale nella vita dei nostri antichi predecessori. A seguire Artimino e poi la piccola necropoli di Prato Rosello.
Gli scavi della grande città etrusca di Prato/Gonfienti e quelli di Marzabotto saranno i punti cardine prima e dopo l'Appennino. Felsina (nome etrusco di Bologna) e Villanova di Castenaso (da cui Villanoviano, la civiltà italica che ha preceduto quella etrusca) saranno i passaggi successivi prima di inoltrarsi ad est verso l'antico porto di Spina, crocevia dei commerci verso oriente della civiltà dei Rasenna.

Ha poi preso la parola il professor Chiarelli che ha illustrato brevemente ma con esauriente dovizia di particolari quanto negli ultimi anni la teoria dell’origine anatolica degli Etruschi abbia preso sempre più corpo, anche in virtù degli sforzi per convalidarla da parte degli studiosi turchi, in particolare dell’Università di Ankara.
Una chiara spiegazione è stata data anche a supporto dei perché queste antiche popolazioni anatoliche si sarebbero spostate verso la penisola italica, primo fra tutti la ricerca di minerali preziosi per l’epoca, come i minerali ferrosi presenti in particolare sull’Isola d’Elba. Il ferro era destinato a sostituire il bronzo nello sviluppo della tecnologia umana dell’epoca e va considerato preziosissimo nell’ottica delle civiltà antiche.
Un particolare riferimento è stato fatto anche per le prove genetiche che hanno dimostrato la stretta parentela fra i bovini di razza Chianina, tipica della Toscana con l'unica razza bovina corrispondente che vive proprio in territorio turco.

E’ stata poi la volta della professoressa Franca Raggi De Palma che ha incantato la platea con dovizia di particolari archeologici e sociali sulla civiltà etrusca. Questo in virtù di aver vissuto in prima persona i ritrovamenti durante gli scavi condotti dal compianto Claudio De Palma, convinto assertore della teoria sull’origine anatolica degli Etruschi, con riferimento particolare all’isola di Lemno, di fronte alle coste della Lidia dove sorgeva Troia.
La professoressa Raggi ha mostrato all’attenta platea foto dell’isola, degli scavi, nonché calchi e immagini di ritrovamenti a supporto della teoria del marito, oltre a mirati riferimenti sulla struttura sociale dei Rasenna.
E’ stato sottolineato il rapporto fra coppia e società nella civiltà etrusca, dove la coppia come base della società era vista come una fonte di gioia e di unione, tanto da rappresentare sulle pareti delle tombe più ricche scene di danza fra una donna e un uomo, o riprodurre i volti dei coniugi morti con perfette sculture sui loro sarcofagi. Ciò era dovuto anche all’assoluta parità sociale che la donna e l’uomo avevano nella società etrusca.
Solo in ragione del poco tempo a disposizione l’intervento della professoressa Raggi non è potuto essere completato nella struttura prevista ma il pubblico e gli altri relatori sono stati letteralmente assorbiti da quanto raccontato dalla preparatissima studiosa.

Ha terminato i lavori l’ottimo professor Giuseppe Centauro che ha informato il pubblico sugli scavi di Gonfienti e di quanto importanti siano per le dimensioni dei reperti trovati e di quelli ancora più vasti non ancora portati alla luce ma della cui presenza si ha certezza.
Il sito pratese si accresce per importanza anche per i ritrovamenti sul rilievo della vicina Calvana, un binomio che andrebbe a formare, con i ritrovamenti di Comeana e del monte Pietramarina, un grande sito etrusco, così esteso da divenire il più importante a livello nazionale. Foto e grafici sono stati degno supporto alle spiegazioni del professor Centauro che ha chiuso così la pregevole serata.

Nessun commento:

Posta un commento